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lunedì 18 ottobre 2010

La donna nella pubblicità e la donna nella violenza

Una serata di dibattito e comicità è quella che propongono l’Assessorato alle Politiche Sociali e il Gruppo UDI Donnedioggi per mercoledì 20 ottobre alla Casa delle Arti (ore 21, ingresso libero). L’incontro si intitola “Basta con la donna-oggetto!”, ovvero l’immagine della donna nella pubblicità, troppo spesso declinata sulle sole qualità fisiche e legata a sottintesi e allusioni ben poco creative e culturali. Il programma della serata prevede la proiezione del video “Donne nella pubblicità: che cosa dice la gente”, cui seguono le testimonianze dell’Associazione DonneInQuota e delle Modelle Plus Size, protagoniste di una recente campagna sociale contro i disturbi alimentari. Al dibattito interviene anche, con la sua carica comica, l’attrice Debora Villa che in vari sketch ha ironizzato sulla condizione della donna odierna.

Lunedì scorso, invece, sono stati presentati i dati emersi dallo studio “Prenditi per mano”, commissionato alla Coesis di Cologno Monzese dall’assessorato alle Politiche Sociali di Villa Greppi e dall’associazione “Blimunde”, insieme a Vimodrone e Pioltello.
Il 9 per cento delle rappresentanti del gentil sesso residenti nei comuni di Cernusco, Pioltello e Vimodrone afferma di aver subìto maltrattamenti da parte dei maschi. Il 15 per cento di loro ha meno di 30 anni. E, ancora, il 42 per cento non lo ha confidato a nessuno, per paura, per non mettere in pericolo i propri figli o perché dipendente dal punto di vista economico dal proprio partner. Nell’8 per cento dei casi per rassegnazione.
Quasi una donna su due ritiene che non esista una tipologia di uomo violento, bensì chi maltratta le donne può apparire un uomo normalissimo. Un marito, un parente, un vicino di casa. Per quanto riguarda le possibili soluzioni per il contenimento di questo fenomeno purtroppo sempre più all’ordine del giorno, le intervistate non hanno dubbi: rendere le pene più severe (72%). Ma anche proteggere e sostenere le donne vittime, sensibilizzare l’opinione pubblica e aumentare il controllo di polizia.

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