Pages

mercoledì 30 ottobre 2013

Padre Giuliani, un cappellano in camicia nera. Cambiamo il nome della piazza

Lo scorso mese di settembre abbiamo ricevuto una e-mail che ha costituito lo spunto per una scoperta a dir poco sconcertante. Nella centrale Piazza Padre Giuliani, come ci è stato ricordato nella lettera, è stata di recente posta una targa in ferro con la denominazione della stessa in cui, sotto Padre Giuliani, viene specificato “Cappellano Militare – Medaglia d’Oro al valor militare”. Un nostro amico, notandola, ha allora pensato: vuoi vedere che si tratta proprio di quel Reginaldo Giuliani, Domenicano torinese, ma anche fascista della prima ora, morto durante la guerra d’Etiopia? Se è così, proprio non si capisce come la revisione toponomastica avvenuta dopo la fine del fascismo abbia lasciata intatta questa denominazione. Forse nella Cernusco dell’epoca nessuno ha avuto il coraggio di farlo perché si trattava di un sacerdote? La lettera si chiudeva con la richiesta di verificare che si trattasse davvero di quel Padre Giuliani e, nel caso, di riparare, anche se tardivamente, alla cosa, dedicando la piazza a qualcuno che si fosse distinto nel promuovere i valori della pace e della tolleranza.
Come richiesto, abbiamo verificato, fatto le ricerche necessarie e abbiamo scoperto che non si tratta di un caso di omonimia: la piazza adiacente a quella intitolata a una vittima del fascismo (Matteotti) è proprio dedicata a questo sacerdote, che voleva evengelizzare gli infedeli abissini a colpi di moschetto.
Dai testi che riportano la vita di Padre Reginaldo Giuliani si scopre che, nel corso della Prima Guerra Mondiale si distinse come Ardito e venne decorato. Prese gli ordini come Domenicano ma questo non gli impedì di essere anche un fervente fascista; partecipò con D’Annunzio alla presa di Fiume e poi alla marcia su Roma. Nel 1935 partì volontario come cappellano delle Camicie Nere nella guerra contro l’Etiopia. Qui spesso combattè in prima linea e morì durante la battaglia di Passo Uarieu, colpito mentre soccorreva un compagno ferito; per questo venne insignito dal Duce di Medaglia d’Oro al valor militare. Nel libro di Angelo Del Boca “Gli italiani in Africa Orientale” si trovano riportati alcuni suoi scritti, intrisi di fascismo e razzismo nei confronti degli abissini. Noi che, come molti altri, pensavamo ingenuamente che piazza Padre Giuliani fosse dedicata a uno dei tanti missionari cernuschesi, vorremmo a questo punto riparare al fatto che questo luogo centrale della nostra città sia intitolato a un sostenitore del fascismo.

Proponiamo quindi all’Amministrazione comunale di dedicare l’attuale Piazza Padre Giuliani a un religioso che nella Chiesa si è distinto come uomo della pace e del dialogo: il cardinale Carlo Maria Martini, del quale è appena ricorso il primo anniversario dalla morte. A lui, “cardinale del dialogo”, aperto al confronto con altre religioni, dall’Islam all’Ebraismo, a lui che istituì la “cattedra dei non credenti” e che, nella Milano di cui fu a lungo arcivescovo, rappresentò un faro non solo religioso ma civile, vorremmo fosse dedicata la piazza. Una piazza che così, anche idealmente, collegherebbe quella del Municipio a quella della Chiesa Prepositurale, i due maggiori riferimenti civili e religiosi per la comunità di Cernusco, a simboleggiare, nel nome di Martini, un percorso che parla di dialogo e rispetto, pur nella distinzione dei ruoli. Ci piacerebbe che questa nostra proposta fosse sostenuta da tutte le forze politiche, ma anche dalle realtà ecclesiali e da tutte le associazioni (ANPI, ACLI, e non solo) che da sempre si spendono per una cultura di pace e per tenere viva la memoria.

0 commenti: