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mercoledì 28 febbraio 2018

Costituzione, antifascismo e democrazia - di Giordano Marchetti

Durante l'ultimo Consiglio Comunale si è votato la mozione sul rispetto dei valori della costituzione repubblicana antifascista. Ecco l'intervento del capogruppo di VIVERE Cernusco Giordano Marchetti.

Comincerei il mio intervento declinando e mettendo in risalto alcuni concetti insiti nella Costituzione per poi far discendere un ragionamento sulla democrazia e il ruolo che stanno ritagliandosi nella nostra società i gruppi neofascisti.
Chi si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza, della diversità e della giustizia sociale si riconosce nei valori propri della costituzione repubblicana nata dalla resistenza.
Organizzazioni neofasciste come CasaPound e Forza Nuova sono invece, per loro natura, la negazione, il disconoscimento e la confutazione di quei valori che sono alla base del sistema democratico.

Se partiamo dunque da questi assunti viene allora da chiedersi perchè a queste organizzazioni, le istituzioni democratiche nei loro diversi ruoli di potere, anzichè opporsi continuano, in nome di un astratto concetto di democrazia, a concedere piazze, spazi e agibilità rischiando così di innestare una pericolosa spirale di violenza politica all'interno della quale non viene più fatta distinzione alcuna e che ricorda purtroppo, per chi come me c'era, un film già visto: quello degli anni settanta.

E il clima politico teso di questo ultimo periodo ne è un campanello d'allarme.

Ecco che allora, in nome dell'antifascismo, le bravate di alcuni individui o gruppi, come quelle registrate per esempio qualche giorno fa a Torino nel corso di una manifestazione, piuttosto che salvaguardare, non fanno altro che tradire proprio i valori di democrazia, libertà e tolleranza che sono i pilastri della nostra Costituzione.
L'antifascismo, anche quello militante, non può e non si deve porre fuori dal perimetro costituzionale. E questo va detto con nettezza, decisione e fermezza.

Fuori da questo perimetro intendono invece collocarsi le forze neofasciste che perseguono, intenzionalmente, questo obiettivo attraverso azioni e gesta violente, eclatanti, squadriste perchè il loro fine è e resta l'abbattimento dei principi e delle regole di convivenza democratica.
Quando il leader di Casa pound, Simone Di Stefano, dichiara da Napoli, non più tardi di 15 giorni fa,“quando andremo in parlamento faremo volare le sedie” o rivolto ai candidati al parlamento delle diverse formazioni politiche lancia strali minacciosi del tipo“mentre mangerete il tramezzino alla buvette una dozzina dei nostri ragazzi, uomini e donne di Casapound, verranno a prendervi per il cravattino” o ancora “noi siamo gli eredi del fascismo italiano” beh credo sia un'altro dei tanti segnali di come la riorganizzazione del disciolto partito fascista è in essere!!
Di fronte a questi fatti quello che mi stupisce e mi lascia perplesso è, come già detto, la continua sottovalutazione del fenomeno da parte di chi invece ha compiti e doveri di vigilanza sul rispetto della Costituzione e mi riferisco in primis ai giudici della Corte Costituzionale, così attenti a cavillare su ogni questione che viene loro sottoposta e sentenziare prosaicamente se e dove il dettame costituzionale è stato o meno violato, e non trovano invece il coraggio, di fronte a una conclamata evidenza di atti e dichiarazioni pubbliche di soggetti legati a formazioni che si ispirano al ventennio riproponendone, ai giorni nostri, quei contenuti e quei simboli, di pronunciarsi esplicitamente sulla violazione del titolo XII delle Disposizioni transitorie e finali della Costituzione, che recita “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.
Mi stupisce anche che un Ministro della Repubblica come Marco Minniti, Ministro degli Interni, che avendo costruito la sua storia politica partendo dalle file del vecchio PCI e quindi avere nel proprio DNA una particolare sensibilità antifascista e un'attenzione ai pericolosi rigurgiti fascisti che derivano dall'operato di questi gruppi, dichiari in maniera quanto meno superficiale che “il fascismo in Italia è morto per sempre”.

I fatti e gli eventi, specie di questo ultimo periodo, ci dicono, purtroppo, che non è così!!
Ho l'impressione che nel ns. Paese, a qualsiasi livello, ci sia troppa indulgenza se non addirittura condiscendenza nei confronti dei fascisti del terzo millennio!!

Di più. Ho l'impressione che la nostra democrazia stia sottovalutando questi demagoghi e le radici delle loro posizioni.

In seguito non vorrei che diventasse troppo tardi per porvi rimedio e il successivo risveglio essere doloroso.
L'azione di queste forze organizzate con caratteri paramilitari che contestano radicalmente ed esplicitamente la democrazia, i suoi valori, le sue regole e su questa contestazione riescono a raccogliere consensi tra i cittadini fino a qualche tempo fa impensati, facendo leva proprio sul fatto che oggi il nostro sistema democratico, un po' più fragile rispetto al passato, fa più fatica a dare soluzioni ai molteplici problemi del vissuto quotidiano specie tra le classi meno abbienti, le quali covano quel senso di insofferenza e frustrazione che deriva dalla convinzione dell'essere messe ai margini della società, nelle scelte decisionali su questioni primarie come il lavoro, la casa, la sicurezza, la redistribuzione del reddito, il fenomeno migratorio tanto per citarne alcune, e quindi diventa più facile identificare nel sistema stesso il principale dei problemi.
La presenza di Casapound a questa tornata elettorale, a cui non è stato possibile porre impedimento perchè ahimè mai messa fuori legge, dicevo questa presenza alle elezioni non è affatto casuale ne contraddittoria: è fatta per farsi conoscere ancora di più, darsi una parvenza di forza democratica, veicolare il malcontento che c'è in alcuni strati della popolazione, raccogliere consensi e piazzare così un grimaldello per provare a insidiare proprio quelle regole portanti del sistema democratico che si intende abbattere.

Senza scandalizzarci, ma con razionalità, dobbiamo però anche dirci che, ahinoi, una fetta di cittadini, non so se consapevolmente o meno, non sempre sceglie per il meglio e anzi non considera i valori della democrazia come assolutamente necessari a una civile convivenza.
Del resto non scordiamoci che la salita al potere del partito fascista in Italia e di quello nazionalsocialista in Germania, pur in condizioni socio economiche sicuramente diverse da oggi, è avvenuta mettendo in discussione i sistemi vigenti attraverso un linguaggio aggressivo finalizzato alla costruzione del nemico interno e alla sua delegittimazione, attraverso le azioni violente di gruppi organizzati anche se minoritari nella società, per poi concludersi comunque attraverso il consenso elettorale.
Per tornare a noi, con onestà intellettuale, non possiamo però nasconderci che nella nostra società è in corso un processo di progressivo raffreddamento degli entusiasmi democratici, dove viene trascurata la necessità dei doveri che servono a dare prospettive di sviluppo alla propria vita e a quella della comunità nazionale.

Insomma sta venendo meno l'idea che i cittadini abbiano una propria specifica responsabilità nella costruzione e nel consolidamento della democrazia.

E su questo le forze democratiche e i partiti dovrebbero fare una profonda disamina sul ruolo che hanno avuto e sugli errori compiuti, condizione necessaria se si vuole invertire questa tendenza.

Insomma sta venendo meno l'idea che i cittadini abbiano una propria specifica responsabilità nella costruzione e nel consolidamento della democrazia.
E su questo le forze democratiche e i partiti dovrebbero fare una profonda disamina sul ruolo che hanno avuto e sugli errori compiuti, condizione necessaria se si vuole invertire questa tendenza.

La democrazia non può essere percepita come un'entità astratta. Essa è il prodotto di un insieme di abitudini, di forze, di relazioni, e nel momento in cui il contesto cambia la democrazia, in tutte le sue espressioni, ha l'obbligo e il dovere di reagire adattando le sue regole alla nuova realtà che si sta configurando.

In assenza di ciò la democrazia va verso un lento suicidio. Quando le idee di libertà e di giustizia attorno alle quali la democrazia si è costituita cominciano a diventare estranee lentamente viene persa la sua ragion d'essere.
Ecco perchè, pur nel nostro piccolo ruolo istituzionale, dobbiamo avere il coraggio di prendere una posizione chiara, contrastare con gli strumenti a nostra disposizione chi mette in discussione i principi democratici e di pacifica convivenza, dire un secco No a chi vuole il ritorno ad un passato sconfitto dalla storia.
Bene ha fatto il Presidente del Consiglio a presentare stasera questo OdG.

Lo condivido appieno perchè va proprio nella direzione che dicevo poc'anzi.

Allo stesso tempo mi auguro che su questo testo via sia la più ampia convergenza delle forze politiche rappresentate in questo Consiglio Comunale.

Sarebbe un segnale forte non solo per la nostra comunità.

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